Skip to content Skip to footer

Nadia Tognazzo è nata nel 1959 a Milano dove risiede e lavora. Dipingere è la sua grande passione fin dall’infanzia. Dopo varie esperienze con la pittura a olio nel 1989 rimane affascinata dalla tecnica dell’acquerello che approfondisce e perfeziona sotto la guida dei maestri Angelo Gorlini e Anna Pavesi. Da allora l’acquerello è rimasto la sua tecnica preferita in quanto particolarmente congeniale alla sua sensibilità artistica.

La sua pittura è prevalentemente figurativa, ma con una decisa nota intimistica.
Dai suoi acquerelli emerge una forte carica emotiva che si esprime attraverso l’uso di contrasti ricercati e pennellate decise e istintive.
La ricerca di un equilibrio fra emozione, sintesi visiva e segno grafico la spinge ad una sperimentazione continua sul piano tecnico, per cui la sua pittura è in costante evoluzione e la ricerca è parte fondamentale della sua espressione artistica.

Dal 1994 è socio ordinario dell’A.I.A. (Associazione Italiana Acquerellisti). Dal 2015 fa parte della prestigiosa Società per le Belle Arti ed Esposizione Permanente di Milano.
In questi anni ha partecipato a vari concorsi, ottenendo numerosi primi premi, e a mostre in Italia (Milano, Roma, Cremona, Arezzo, Genova, Bellagio, Piacenza, Verona, Porcia, Alessandria, etc.) e all’estero (Barcellona, Bruxelles, Antwerpen, Città del Messico, Dallas, San Pietroburgo, Bilbao, Salonicco, Parigi – Salon d’Automne 2006/2007, Ronneby, Stockholm, Leipzig, Agèn, Salamanca, Kazimierz Dolny (Polonia),  Happsalu (Estonia), etc.).

Attualmente tiene corsi di acquerello a Milano, presso la sede dell’A.I.A., e durante l’estate in Svezia (regione Dalarna) in uno stage organizzato dall’Akvarellcenter (Centro per l’Acquerello) di Stoccolma.

E’ membro della giuria nel prossimo Premio Biennale Internazionale “Marche d’Acqua” Fabriano Watercolour 2021.

\ Nadia Tognazzo was born in 1959 in Milan where she lives and works. She has had a passion for painting since she was a child, but it is with the technique of watercolour, acquired in 1989 under the guidance of two great italian watercolour artists Anna Pavesi and Angelo Gorlini, that she expresses her true inner self. Since then using watercolour has been a totally fulfilling experience.

Her painting is mostly figurative but with a decisive intimist tone. Her watercolours show strong emotion expressed through the use of bold instinctive strokes. An energetic tension is shown in the use of contrasts, tone and strong colours, sometimes diluited to light veils and sometimes concentrated in strong lines. Inspiration is drown principally from the reality of city life and from nature, which is a source of meditation necessary to find an inner calm, always more difficult due to the complexity of modern life. The search for a balance between emotion, visual synthesis and line is a fundamental part of her artistic expression and pushes her to experiment with continual evolution. 

Nadia Tognazzo has been a member of A.I.A. (the Italian Association of Watercolour Artists) since 1994. In addition to painting activity, she teaches courses in watercolours in Milan and in the North of Italy and, during the summer, in Dalarna, Sweden (organized by the Akvarellcenter of Stockholm). She has taken part in many exhibitions in Italy (Milan, Rome, Cremona, Arezzo, Genoa, Bellagio, Piacenza, Verona, Porcia, Fabriano, Alessandria, ect.) and abroad (Barcelona, Brussels, Antwerpen, Mexico City, Saint Petersburg, Bilbao, Salonicco, Paris-Salon d’Automne 2006-2007, Ronneby, Stockholm, Leipzig, Aiguillon Lot et Garonne, Agèn, Salamanca, etc).

She is member of the jury in the next biennial international competition “Marche d’Acqua”, Fabriano Watercolour, 2021.

 

LA CRITICA

/ CRITICS

Hanno scritto su di me: Luigi Galli, critico d’arte, Dott. Simone Fappanni, critico d’arte, Alfredo Pasolino, storico e critico d’arte, Dott. Vito Cracas, giornalista pubblicista e critico d’arte e Antonino De Bono, giornalista, pubblicista e critico d’arte.

\ Wrote about me: Luigi Galli, art critic, Dott. Simone Fappanni, art critic, Alfredo Pasolino, historician and art critic, Dott. Vito Cracas, journalist, publicist and art critic, and Antonino De Bono, journalist, publicist and art critic.

Luigi Galli
Critico d’arte
Piacenza, Giugno 2015

Nadia Tognazzo ha scoperto il senso profondo dell’acquerello, l’ha seguito e posto nell’anima: pochi tocchi di colore, essenziali per definire un’immagine, una pennellata, sottile ed emozionante per un cielo che con la tinta mescola ventate d’aria, il lirismo di certe strutture (case, porti con navi in sosta dai toni vivaci su cieli cupi del Nord). Il suo acquerello è questa rapsodia di colori e forme che lasciano un segno di marcata poesia in animo.
Lo spirito della Tognazzo è intenso e lirico. Ciò che il suo occhio coglie lei lo rende con il pennello ed il colore evidenziandone le note liriche. Colpita dalla bellezza del mondo della natura, ne ha colto l’estasi di grandi spazi o l’intensità dei frammenti nei sottili giochi inventivi che la natura sa offrire nel suo macro e microcosmo, dalla potenza di cime innevate alla tenacia di groppi di radici che penetrano la terra. Ed ancora a sedurla i ritmi delle abitazioni delle grandi città, ove una casa pare sostenersi all’altra nel tentativo di trovare verso l’alto un frammento di cielo.
La Tognazzo ha avvertito la suggestione di certi porti nordici ove su mari e sotto cieli spesso scuri si stagliano i battelli in modo ordinato ravvivati da colori vivaci.
In queste girandole compositive di ritmi s’avverte la magia che i pittori cubisti offrivano con le loro tele: la sistemazione armoniosa di elementi a comporre una pittura di poesia.
E non poteva mancare l’attrazione verso fiori e frutti, foglie, rami. L’acquerello è amico di queste cose, il suo tocco è sottile come un petalo, come una foglia. La Tognazzo dà, nel caso, quadri d’incanto: fiori e frutti bellissimi e freschi, con sottili velature d’ombra che danno loro corposità e splendidi tocchi di luce che testimoniano di vitalità naturale.
Ci si sente bene tra gli impegni della Tognazzo acquerellista, si ritrova un mondo di emozioni calde e convincenti che sono poi il nostro mondo usuale, di cui per superficialità, non ci si accorge. Quegli acquerelli aiutano a renderne perenne la poesia.

Dott. Simone Fappanni
Critico d’arte
Cremona, febbraio 2007

Nadia Tognazzo è una raffinata acquerellista che pone al centro del suo comporre l’emozione. L’artista milanese, lavorando senza seguire mode passeggere, persegue una poetica creativa di compiuta intonazione lirica, in cui ogni dipinto diventa la materializzazione, in chiave profondamente soave, di una sensazione, provata e assaporata nel profondo.
Attraverso una tecnica compositiva straordinaria, questa eclettica pittrice introduce l’osservatore in seno a un mondo dove l’idealità formale bene si compenetra con una natura che pare ammantata da un velo verginale, tanto che la realtà sembra diventare, nei suoi quadri, il frutto di una precisa sintesi visiva. Di particolare interesse è la gradazione cromatica che l’artista riesce a dosare attraverso l’acquerello, modulando apertamente la velatura, controllando anche il cammino esondativo dell’acqua, trovando nel profondo del bianco del foglio quella luce, calda e avvolgente, che rende immediatamente riconoscibili e identificabili, senza il minimo dubbio o tentennamento, i suoi pezzi, presentati con meritato successo in numerose sedi sia in Italia che all’estero. È corretto anche fare osservare come Nadia Tognazzo riesca a equilibrare abilmente la velatura, riuscendo a ottenere sfumature timbriche di schietta armonia. [..]
Ci riferiamo, in modo particolare, a quegli acquerelli dove vengono rese, con palpitante ricchezza introspettiva, le declinazioni più inaspettate dei chiaroscuri, che degradano morbidamente per poi ritrovarsi in un continuum, visivo e visuale che, oltre ad avere una stesura elegante e ben concertata, rivela a pieno la personalità, autenticamente creativa, di Nadia. [..]
Insomma, siamo di fronte a una pittrice che pare intraprendere un viaggio infinito, quello della creazione artistica, non ponendosi aprioristici quanto scontati “traguardi” da raggiungere, ma piuttosto trovando in se stessa le ragioni di un comporre che ama sperimentare e sperimentarsi senza pentimenti.

Alfredo Pasolino
Storico e critico d’arte
2000

L’estetismo di Nadia Tognazzo è espressione di una sintesi di sovrana bellezza, di una pittura all’acquerello che nasce da un moto istantaneo dell’animo, scevro di qualsiasi tecnicismo accademico, ma di quello che interagisce con la nostra coscienza. Sulle tele cariche di sensazioni frammiste a marcate sfumature, nel rendere i paesaggi e le nature tenui, che fanno leva sulla tenerezza delle immagini, dalla macchia diluita o emulsionata sulla stessa campitura.
C’è pensosità e sensibilità. C’è vita e contemplazione, a magnificare delicatezza e sentimenti. La sua è pittura incontaminata di vita natura, di paesaggi floreali, come se Nadia volesse parlare a se stessa, interrogando l’ambiente con una leggera brezza, badando agli effetti e ai contrasti; puntando sul potere evocativo, sugli accordi cromatici che ne sollecitano l’immagine, densi di significato al limite dell’esistenzialità [..]

Dott. Vito Cracas
Giornalista, pubblicista e critico d’arte
2000

Portata a ricercare nuove tecniche espressive, da fondere con materiali idonei per una raffinata produzione, negli acquerelli di Nadia Tognazzo si avverte e si recepisce, con immediatezza, una forte carica emozionale, una tensione energica dovuta ai contrasti ricercati, ai tagli policromi dei blu, dei rossi e dei verdi, a volte stemperati per ottenere velature di pregio ed effetti luminescenti.

Sono delle vere e proprie sinfonie cromatiche che, delineate da un segno ordinatore, danno pregevoli impressioni di una voluta astrazione per far cogliere sfumature, non comuni, che giungono al limite dell’informale.

Antonino De Bono
Giornalista, pubblicista e critico d’arte
1996

Nadia Tognazzo nel dipingere rapido all’acquerello puro, nell’accostare i colori complementari, nel rendere i passaggi della macchia diluita è sempre attenta a conferire all’opera scorrevolezza e precisione, delicatezza e sentimento, badando agli effetti luminosi e ai contrasti [..].
Cerca sempre di accordare la poliritmia della macchia puntando sugli accordi cromatici nella sintassi del segno, risolvendo spontaneità, simultaneità e spiritualità [..].
In taluni paesaggi gli effetti fluttuanti della macchia resa con estrema sensibilità, al limite dell’informale o dell’astrazione, liberano il quadro dalla tradizione per proiettarlo in un universo fondato sugli stati d’animo e sull’interpretazione psicologica [..].
È in questo senso che va intesa tutta l’opera di questa artista, attenta a trasfigurare la realtà per trasformare le forme empiriche in forme estetiche.